Con la pelle bruciata
Dai mille fuochi della disperazione
Anima zingara
Dio preparò per te giardini incantati
fra indignazione e rinascita
E un nome stentato dalle labbra di un infante è tutto quello che resta
Come una immagine impaurita che fugge portando con se il ricordo
di una primavera lacerata
sospesa in un eterno fiorire
E mi ritrovo ancora
vivendo ogni emozione
che riemerge dall'inferno
e tocca il nodo stretto dei miei sensi
indicandomi dall’alto il posto certo
dove ancora non cadrò.